Un blog per la Cintura Verde
La Cintura Verde è indicata come priorità strategica dal PGT e intercetta aree agricole e boschive comunali a elevata valenza naturalistica. Ma le azioni individuate per la sua attuazione restano largamente incompiute, mentre le aree intercettate hanno più spesso destinazione incerta, se non già gravate da interventi edificatori. Questo blog intende accendere un riflettore sulla Cintura Verde: i suoi sviluppi e le trasformazioni progettuali, le azioni intraprese dall’Amministrazione comunale, gli interessi privati che ne erodono l’integrità, la mappatura della flora e fauna di cui è habitat, le forme di agricoltura che ancora vi insistono secondo modelli naturali, sostenibili e sani, le iniziative sociali che ne promuovono cura, difesa e potenziamento.
In cosa consiste il progetto della Cintura Verde?
Il progetto della Cintura Verde vede la luce nel primo PGT, a compimento di un iter legislativo iniziato nel lontano 2006. Il relativo Documento di Piano (DP)—che nel PGT «individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore strategico per la politica territoriale» (Legge Regionale 12/2005)—fissava infatti l’obiettivo di «promuovere gli interventi sull’ambiente finalizzati alla salvaguardia delle zone di valore ambientale e naturalistico presenti nel territorio, alla valorizzazione delle aree urbane (libere o potenzialmente liberabili) dotate di caratteristiche ambientali di pregio o rilevanti dal punto di vista ecologico attraverso la costruzione del suo ‘progetto ecologico-ambientale’ e di una ‘Cintura Verde’» (pag. 8). Coerentemente, esso identificava, tra gli ‘elementi caratterizzanti’ l’ivi qualificato ‘sistema ambientale’, oltre alla Cintura Verde, anche «acquisizione e valorizzazione di ambiti verdi periurbani», «potenziamento del sistema ambientale urbano attraverso la realizzazione delle Stanze Verdi», «promozione del sistema agricolo e del carattere multifunzionale delle potenziali attività ad esso connesso (agricoltura ecologica)» e «realizzazione di una rete ecologica a scala urbana in stretta connessione con quella intercomunale e provinciale» (pag. 15).
In questo quadro, la Cintura Verde «avvolge da est a ovest la mezzaluna meridionale del corpo urbano andandosi a saldare ad est con il colle Canto e la Maresana, ad ovest con il promontorio della Benaglia e i Colli di Città Alta» (pag. 19), «dimostrazione dell’esistenza di alternative praticabili alla saturazione insediativa dei bordi amministrativi» e dunque a «contenimento della città» (pag. 20). Il progetto dovrebbe così integrare importanti ‘fatti ambientali’ via connessioni a filari continui di alberi o bosco (il cosiddetto ‘parco lineare’), nel quadro di un ‘sistema di aree verdi pubbliche’ e di una «valorizzazione di aree con valenza ecologica e ambientale». In particolare, vi figurano: (1) le aree agricole della Martinella, (2) tra la Fiera di Bergamo e Boccaleone e (3) su via Gasparini, (4) quelle destinate a masse vegetazionali attenuanti l’impatto dell’aeroporto, (5) la ‘connessione ecologico-ambientale’ del torrente Morla, (6) le fasce attrezzate verdi promesse a ‘compensare’ il ‘Kilometro Rosso’, (7) il Parco Agricolo Ecologico di Grumello al Piano, (8) il Parco Ovest di San Tomaso, (9) il corridoio agricolo-boschivo tra via Guerrazzi e via King, (10) il parco urbano dell’Ospedale Papa Giovanni XXVIII, (11) le aree rurali tra la ferrovia Bergamo-Lecco ed il promontorio della Benaglia (pag. 20).
A che punto è la realizzazione della Cintura Verde?
A parte connessioni e relativi percorsi ciclopedonali (più spesso progetti rimasti sulla carta), gli stessi ‘fatti ambientali’ che essi dovrebbero integrare, in due decenni, hanno via via perso rilevanza dimensionale, gravati da ipotesi edificatorie vaste o da più insidiosi interventi di frangia. È il caso del Parco della Martinella, minacciato, da Bergamo, da una proposta edificatoria firmata Stadio 3.000 da 177.000 metri cubi già nel 2006, da Gorle, da una ipotesi progettuale da 30.000 metri cubi nel 2012, e da Torre Boldone, con svariati interventi minori documentati da Alberieco.net. È il caso delle aree di mitigazione dell’aeroporto, il cui sviluppo insostenibile ne erode l’estensione. È il caso del Parco Agricolo Ecologico, che, pure costituitosi in PLIS, è stato, in parte, eroso dal progetto del Kilometro Rosso e, in parte, sottratto da vincoli tutelativi via cambio di destinazione da ‘verde agricolo’ al potenzialmente edificabile ‘verde sportivo’. È il caso delle aree rurali a ridosso del promontorio della Benaglia, dove nel 2019 sono iniziati i lavori per un albergo di lusso in violazione alle promesse del progetto di Cintura Verde. Ed è il caso del Parco Ovest, diviso artificiosamente in due settori, ed ora gravato su entrambe i fronti da progetti edificatori che insistono su una quota sostanziale del parco stesso.
Perché la Cintura Verde è vitale per Bergamo?
La Cintura Verde è molto più di un sistema di parchi pubblici. Essa è un corridoio ecologico già esistente, che collega il Parco dei Colli e la pianura agricola della provincia, cuneo naturale di penetrazione nella città e fascia di continuità ecologica con le Prealpi Orobie. La Cintura Verde, con le sue aziende agricole urbane e il suo serbatoio di flora e fauna selvatiche, è l’elemento di congiunzione tra campagna e città: scorcio su una altra Bergamo possibile basata sull’integrazione ecologica piuttosto che sul consumo della natura. La Cintura Verde non è perciò riducibile a una questione di qualità del verde per il tempo libero, laddove il tema dell’agricoltura urbana si collega a quello della sicurezza alimentare, della salute pubblica e della giustizia ambientale, e dall’estensione delle connessioni ecologiche in città dipende la preservazione della biodiversità e il miglioramento dell’aria nel cuore della regione più inquinata dell’Unione Europea. Il dibattito sulla Cintura Verde non è ‘solo’ un fatto di democrazia urbana: la Cintura Verde è oggi il laboratorio mediante cui disegnare il contributo di Bergamo alla lotta contro il cambiamento climatico e la strategia che condurrà la città fuori dall’emergenza ambientale riconosciuta anche dall’Amministrazione comunale a luglio 2019.
Per qualunque segnalazione sulla Cintura Verde scrivi a: cinturaverde.bergamo@inventati.org
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